Giancarlo sosteneva che una canzone nasce da uno spunto al pianoforte che ti accende in testa l’ispirazione per il testo… ma la notte è il momento prediletto per creare… a volte inganna l’autore perché tutto appare più bello! Poi con la luce, riascoltando tutto… : - E’ una cacata...- e così si ricominciava... Giancarlo era un kamikaze della musica. Lavorava in media 12 ore al giorno e, se aveva il momento giusto, non sentiva né la fame né il sonno.
Dopo tante ore di lavoro era capace di andare a letto e continuare a fischiettare ancora il motivo, con le melodie varie che aveva in testa. Per i suoi collaboratori, fossero cantanti, autori, arrangiatori o altri, era durissimo tenere il suo passo, nonostante fossero tutti più giovani. Ma Giancarlo era un perfezionista, esigente con se stesso come con gli altri. Non ammetteva il pressapochismo… la mediocrità.
Una grande profusione di canzoni fino ai primi anni del duemila. Poi la musica non è stata più la protagonista incontrastata della sua vita. E’ rimasta però il suo bisogno di ossigeno. Giancarlo ha iniziato a lottare con una lunga malattia... e nonostante il disagio e le energie fisiche ridotte, ha continuato a mantenere un forte attaccamento al fare e all’ascoltare musica, collaborando con artisti emergenti, instaurando con loro un prezioso e peculiare dialogo creativo.
Il 19 gennaio del 2012 Giancarlo si spenge dopo un fatale aggravamento delle sue condizioni di salute. Giancarlo con la sua musica ha creato e donato emozioni a intere generazioni, ma la sua musa ispiratrice rimane la sua compagna di vita, Gianna, che dice - La sua musica vola alto, ma parte da me -.
Gianna Albini Bigazzi
Giancarlo sosteneva che una canzone nasce da uno spunto al pianoforte che ti accende in testa l’ispirazione per il testo… ma la notte è il momento prediletto per creare… a volte inganna l’autore perché tutto appare più bello! Poi con la luce, riascoltando tutto… : - E’ una cacata...- e così si ricominciava... Giancarlo era un kamikaze della musica. Lavorava in media 12 ore al giorno e, se aveva il momento giusto, non sentiva né la fame né il sonno.
Dopo tante ore di lavoro era capace di andare a letto e continuare a fischiettare ancora il motivo, con le melodie varie che aveva in testa. Per i suoi collaboratori, fossero cantanti, autori, arrangiatori o altri, era durissimo tenere il suo passo, nonostante fossero tutti più giovani. Ma Giancarlo era un perfezionista, esigente con se stesso come con gli altri. Non ammetteva il pressapochismo… la mediocrità.
Una grande profusione di canzoni fino ai primi anni del duemila. Poi la musica non è stata più la protagonista incontrastata della sua vita. E’ rimasta però il suo bisogno di ossigeno. Giancarlo ha iniziato a lottare con una lunga malattia... e nonostante il disagio e le energie fisiche ridotte, ha continuato a mantenere un forte attaccamento al fare e all’ascoltare musica, collaborando con artisti emergenti, instaurando con loro un prezioso e peculiare dialogo creativo.
Il 19 gennaio del 2012 Giancarlo si spenge dopo un fatale aggravamento delle sue condizioni di salute. Giancarlo con la sua musica ha creato e donato emozioni a intere generazioni, ma la sua musa ispiratrice rimane la sua compagna di vita, Gianna, che dice - La sua musica vola alto, ma parte da me -.
Gianna Albini Bigazzi