Geniale, Giovane, Musicale
Tre aggettivi per descrivere Giancarlo.
Anche se non è facile trovare la giusta definizione che lo rappresenti nella sua essenza e non facile per me descriverlo nonostante la mia conoscenza e il mio stare insieme che va oltre mezzo secolo, posso solo dire che era difficile entrare nella sua mente.
Giancarlo diceva che "tutti noi siamo parte di luce ed ombra…", sicuramente la sua luce era fatta di musica e poesia, di suo figlio e dell’estrema lealtà e sensibilità creativa che sentiva. Le ombre rappresentavano le miserie umane, la falsa politica, l’invadenza burocratica, l’ignoranza, gli impostori e i mediocri.
La generosità era di sua appartenenza e amava la musica più di se stesso.
Giancarlo era irriverente, rustico, di sostanza, come il migliore antico pane toscano.
La sua vita aveva ragione di esistere solo se poteva creare musica e canzoni, cercare una sintonia tra nota e parola, così, quando la dura malattia ha reso questo impossibile, il 19 gennaio 2012 "si è reso defunto…".
Gianna Albini Bigazzi