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27
AGOSTO
2015
Gianna Bigazzi
NOTIZIA PUBBLICATA IL 27 Agosto 2015

Firenze, 26 agosto 2015 - «Da quando non c’è più lui, lotto perchè il nome di mio marito non svanisca nel nulla. Voglio fare qualcosa di concreto per ricordarlo: ho deciso con grande impegno di produrre anche io nuovi artisti. L’esperienza non mi manca, perchè sono sempre stata accanto a lui».

Gianna è stata la moglie di un vero genio creativo come Giancarlo Bigazzi, che ha scritto i più grandi successi della musica leggera italiana – da Vent’anni a Eternità, per dirne un paio –. E’ donna rara, splendida dal cuore grande così. Da qualche tempo è diventata lei stessa un importante tassello nel complicato panorama musicale italiano. Scopre talenti e cerca di farli conoscere nello shobiz, ma finalmente con vere credenziali, scegliendo artisti di alta formazione. Ha conosciuto il lavoro di un giovane cantante, Giorgio Guli che ha una canzone speciale «Dedicato a Mia», rap italiano pieno di sfumature che diventerà anche la sigla del premio Mia Martini. Ogni anno, da vent’anni il riconoscimento si svolge a Bagnara Calabra, città della cantante.

«Come amica di Mimì e come discografica – spiega Gianna Bigazzi – sono in giuria di questo premio. E l’anno scorso Guli ha stravinto non solo il primo premio come canzone ma anche per la musica. Ho deciso con mio figlio Giovanni di produrlo con la GB Music». Un rap che tocca con ritmo e grande pathos le fasi della vita artistica di Mia Martini. Ogni titolo è un’evocazione, un momento importante della vita di questa grande e sfortunata cantante italiana. «La gente ha un grande difetto – spiega Bigazzi – dimentica facilmente. Io credo sia insopportabile che in Italia nessuno pensi a quel che è stata Mia Martini che a Parigi era stata identificata come l’Edith Piaf italiana».

Poi un’altra sorpresa, vero? «Nino Manfredi prima di morire aveva buttato giù una canzone dal titolo ‘Non lasciare Roma’. Ho ritrovato questo bellissimo brano, e avvertito sua moglie Erminia. E’ un indeito, a tutti gli effetti non solo è un provino ma anche l’ultima canzone incisa da Nino Manfredi adorato attore italiano, prima della malattia. Mi sono buttata: l’ho prodotto e fatto realizzare con la sua voce e l’orchestra dal vivo. Perchè credo ancora, con consapevole tensione, nella parabola dei talenti. E credo che il privilegio obblighi a qualcosa».

di Titti Giuliani Foti